Peter Segalini

President “National Council of Columbia Associations in Civil Service”

Dall’informatica alle più importanti parate degli Italiani in America. Sostenitore della figura di Cristoforo Colombo. Presidente “Associazione Val Trebbia e Val Nure” di Piacenza. In prima fila per la festa della Repubblica a New York, organizzata per gli italoamericani.

È un legame forte per l’Italia, quello che trapela nell’intervistare su Zoom l’italoamericano Peter Segalini. Gli chiediamo il permesso di registrazione, che concorda. Peter, nativo di Piacenza, come mamma e papà, giunge in America nel 1966. Ricorda quel viaggio, la partenza con i genitori e il fratello Sergio e poi, l’arrivo negli USA. Un cuore italiano che non dimentica l’abbraccio e l’accoglienza dello zio in America. L’aver trovato una casa, un porto sicuro per lui e la famiglia… Tante gioie racchiuse nello scrigno dei ricordi, ma anche tanti dolori. È, infatti, a 25 anni che predomina il dolore per la morte di suo papà, per non parlare poi della mamma un anno e mezzo fà, anche lei tornata nel cimitero della sua Piacenza. Il piccolo Peter (Pietro) inizia a imparare la lingua inglese e frequenta le scuole in America. Le opportunità rispetto all’Italia sono svariate. Non ha faticato molto per trovare lavoro, assunto fino al 1985, come Manager in imprese che operavano nella Borsa di New York. È l’informatica che lo affascina, tanto che, per le sue capacità, nel 1985 è ingaggiato come Tecnico informatico in grosse multinazionali nella Welfare a favore della gente disagiata. Fieramente racconta che, essendo una persona curiosa, è stato tra i primi a specializzarsi come informatico. Ora, certo, la tecnologia è più avanzata con telefoni e computer di ultima generazione, ci dice, è tutto più semplice. Come Former President della Società Val Trebbia e Nure, coordina in America, il convegno annuale che vuole valorizzare la figura dei piacentini all’estero, senza dimenticare le tradizioni, e le usanze d’Italia, con ampio spazio culturale, borse di studio, momenti conviviali, assaggi di pietanze italiane, balli e canti. Arrivano per i picnic all’aperto famiglie di piacentini con figli dai 2 ai 12 anni. Interessanti i picnic, naturalmente con piatti rigorosamente italiani, giochi per bambini che ricordano quelli di una volta. Molto interessante la sua proficua presenza per la parata che si svolge per il “Columbus”, organizzata alla valorizzazione del ricordo dell’esploratore e scopritore Cristoforo Colombo. È nell’occasione che nella statua, Peter Segalini, President National Concil of Columbia Associations in Civil Service, insieme agli altri membri, depone una corona sulla scultura. Sono tante le Associazioni di italoamericani che intervengono, tuttavia da 10 anni, Colombo non viene messo in luce come meriterebbe, aggiunge Segalini. Ci sono, comunque, tante Associazioni che fanno di tutto per ripristinare le statue che sono state tolte da piazze e parchi, anche onlus, con raccolte no-profit. Sarebbe bello, prosegue il Presidente, che gruppi e organizzazioni provassero a colloquiare con gli indiani più documentati sulla figura di Colombo, per capire le positività della figura storica del navigatore. Bisogna rammentare per la festa della Repubblica in America, l’ausilio di Peter, presente con altre Associazioni, tra queste AIAE con la sua Presidente, la giornalista Josephine Maietta, che ha sponsorizzato l’evento nella trasmissione radiofonica “Sabato Italiano” della quale è Producer a Radio Hofstra University di New York. Felicemente sposato dal 1975, quasi 50 anni, con Maria, siciliana, donna di grandi valori, nata a Militello, il paese di Pippo Baudo in Val di Catania. Ora si illuminano gli occhi, quando al lavoro e agli hobbies ci si sposta nella sfera affettiva, un amore immenso che lo lega ai suoi due figli sposati. Con Maria sono nati due figli, Diego Segalini, Executive Director Stuyvesant High School Alumni Association, Current President Società Val Trebbia e Nure. La figlia femmina è Valentina Segalini, Surgical Coordinator Westchester Medical Center. Peter si augura per il futuro di star bene in salute, assieme alla famiglia. Ricorda ai connazionali che l’Italia è bellissima e soprattutto che non devono essere dimenticate le proprie origini. Invita tutti alla pace, in particolare lì, nei paesi dove c’è la guerra. È il più bel gesto di fratellanza e solidarietà che un italiano all’estero possa manifestare. Ricordare la pace, per sentire il calore della propria patria lontana, ma tanto vicina ai sentimenti. “Ex prudentia pax, et ex pace abundantia”, Dalla prudenza vien la pace, e dalla pace l’abbondanza. Questo il suo e il nostro motto al mondo intero.

Kettymillecro55@gmail.com

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