Salvatore Pate, attore italoamericano con più di 300 films

Controfigura di Robert De Niro ed Al Pacino, l’italoamericano e il suo fortissimo legame ombelicale con l’Italia. Interprete di circa 300 film. Con “Il Padrino 1” e “Il Padrino 2”, non dimentica i consigli di Marlon Brando, Francis Ford Coppola e Martin Scorsese. Dall’Europa, all’America, il “celebre calabrese” vuole raggiungere i suoi fans in Australia.

Un’opportunità immensa quella di intervistare il celebre attore e produttore cinematografico internazionale, italo-americano, Salvatore Pate. Avanti negli anni, 87 candeline, ne dimostra almeno venti in meno, non una ruga, dal viso fresco di ragazzo. Conoscendo la quantità e la qualità dei film che lo hanno visto partecipe, ci avviciniamo in punta di piedi. Dall’Europa, all’America, il “celebre calabrese” vuole raggiungere i suoi fans in Australia. È già dalla prima domanda che ci fa comprendere il suo fortissimo legame ombelicale con l’Italia. I suoi anni migliori da quando aveva 17 anni, dal 14 dicembre 1954, partì con il papà in America, mentre nel 1968 giunse la mamma. È stata questa la figura che le è mancata più di ogni altra e che ancora oggi è il punto fermo dei suoi ideali. Un momento di commozione al pensiero degli ultimi momenti in cui la mamma stava per morire lo fa emozionare. Figlio di contadini è fiero delle sue umili origini, della campagna e dei sacrifici dei suoi genitori. Ad un certo punto della sua vita, dopo aver trascorso la sua giovinezza e la maturità ha scelto Belmonte Calabro, prov. Cosenza, sua terra natìa. È padre e nonno, ora risposato per la seconda volta. Ci racconta che da bambino ha imparato la fisarmonica e poi da ragazzo negli USA ha avuto una band, Toy Factory, con la quale suonava in un locale, dove si erano esibiti anche i Beatles. In America ha vissuto tra Brooklyn (New York), e Steubenville (Ohio), con la professione di attore, acrobat-driver e compositore musicale di colonne sonore cinematografiche. Adesso ha un film in programmazione “Il padrone della mia vita”, che segna un momento molto importante dello stesso Produttore-Regista-Attore. Il progetto parte da un momento che ha cambiato per sempre la sua vita, per alcune vicende personali, che lo hanno fortemente avvicinato alla fede in Dio. Ama la sua Calabria, come sé stesso e più di sè stesso. Salvatore Pate, uomo di 87 anni, nel 2005 è ritornato a vivere tra la sua generosa gente di Calabria. Sente che il suo cuore è tutto per il prossimo e per la terra da cui proviene. È stato la controfigura di due dei più grandi e amati attori della storia del cinema, Robert De Niro e Al Pacino. Non fa sfoggio di vanità dei 300 films da lui interpretati, sia come attore che come Produttore. Non è possibile, tuttavia, dimenticare che ha fatto parte del cast di “Il Padrino 1 e Il Padrino 2”, capolavori del cinema mondiale. Si ricordano la Trilogia del Padrino di Francis Ford Coppola, Quei Bravi Ragazzi di Martin Scorsese, Donnie Brasco di Mike Newell, L’avvocato del Diavolo di Taylor Hackford, Mickey Blue Eyes di Kelly Makin. Importante la serie televisiva I Soprano di David Chase. Lo vediamo interprete in L’ultima cena, con la parte di Giuda Iscariota. Nel 2015 ha prodotto “La Croce e La Stella”, un film sulla storia del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, prov. Cosenza, considerato il più grande lager fascista d’Italia, film sulla fratellanza umana, creatosi tra il popolo calabrese e i prigionieri. Salvatore non ha perso nè il gergo calabrese, nè la cadenza tipica americana. La storia della sua vita la racconterà in un film, in programmazione, “Il padrone della mia vita”. Questo è un momento molto importante dello stesso Produttore-Regista-Attore, per l’intrecciarsi delle storie con i più celebri artisti con i quali ha collaborato. Sono, inoltre presenti singolari e bizzarri racconti dell’affascinante mondo del cinema. Molti i ricordi, fra questi la scena di un inseguimento con Robert Duvall in Badge 373 del 1973 di Howard W. Koch. Si tratta dell’episodio, in cui la polizia stava inseguendo un pullman. A sinistra c’era una stazione di benzina e a destra, un muro. La macchina sbandò e finì contro un muro. Salvatore ne uscì illeso, ma l’auto, una Cadillac del 1959 fu distrutta. Nel Primo Capitolo della Trilogia del Padrino. Francis Coppola, tacendo al resto del cast, F. Coppola chiese di simulare un litigio con un attore. Robert Duvall e James Caan, pensando fosse reale litigio, si misero in mezzo. Tutti risero allo scherzo. Parla del carattere dei colossi personaggi, Francis Coppola, regista professionale, dava libertà di movimento ai suoi attori. Salvatore, che ha avuto la fortuna e di lavorare con il colosso del cinema Marlon Brando, lo descrive come una delle persone più modeste e cordiali incontrate.  In “Goodfellas” Martin Scorsese dà libertà di creazione estemporanea. Vedi la scena ‘Funny How’ di Joe Pesci e Ray Liotta. Tony Sirico, della serie televisiva HBO, I soprano, più volte lo ha ringraziato. Robert De Niro e Al Pacino sono stati dei mentori per Pate.  Diversi, Bob più spiritoso, mentre Al più austero. Gli raccomandavano di non perdere mai l’umiltà, qualità che deve avere un vero artista. Tra gli attori grandi, anche Dustin Hoffman, che ha capito le sue qualità. Salvatore Pate è come chi lo ha scoperto, una vera stella, nato e cresciuto per il cinema. Vuole ricordare un personaggio che ora non c’è più e che non ha potuto salutare, Sal Palmeri, il D.J. Italoamericano più famoso d’America. Uomo magnanimo del Sud Italia, ha portato sulle scene, ogni caratteristica della sua Calabria e non solo per il dialetto calabrese che non ha mai dimenticato, per l’abnegazione e altruismo che lo hanno contraddistinto, ma anche per lo straordinario coraggio mai perduto. Gli chiediamo quale messaggio vorrebbe lasciare agli italiani all’estero. Risponde: “Voglio chiedere grazie all’America per avermi ospitato. Niente guerre nel mondo. Perdoniamoci! Amiamo l’Italia, perché non c’è posto migliore dell’Italia. Bisogna lavorarci tutti insieme, in quanto l’Italia è il giardino del cuore. È presente nei microfoni del “Sabato Italiano”, trasmissione interplanetaria radiofonica di Radio Hofstra University, presentato dalla giornalista e conduttrice Cav. Josephine Buscaglia Maietta. La Maietta non dimentica mai di citare il valore degli artisti italoamericani, in questo caso di una STAR internazionale, come Salvatore Pate, che la definisce, donna dal cuore d’oro.  La nostra intervista con il grande Produttore e Attore di successo volge all’epilogo. Vogliamo augurare a questo splendido italoamericano una lunga vita, dove la fama e la celebrità accresce giorno dopo giorno, attraverso i suoi film-capolavori, la gloria mondiale che va dall’Europa, all’America e persino in Australia.

Kettymillecro55@gmail.com

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