L’italoamericano, dopo aver presentato artisti del calibro di Heros Ramazzotti a Miami, i Pooh a Brooklyn, AlBano e Romina Power ad Atlantic City, Claudio Villa a Brooklyn. Jack, uomo con un cuore grande come il mare, dice di sentirsi italiano al 100%.
Jack Di Giorgio, nato a Mola di Bari, è uno dei più grandi Pod-Vocaster al mondo, creatore dei contenuti digitali in audio e video in trasmissione radio scaricabile. Video, canzoni, interviste, sono il suo gancio sinistro, in un ring radiofonico, ricco di forte temperamento. Ricostruire la sua vita di italoamericano, vuol dire encomiare un personaggio famoso per tutti gli italiani all’estero. Una cadenza americana in un italiano quasi corretto. Una lingua che non ha mai dimenticato, che con ricorrente fluidità parla anche con i suoi figli e nipoti. Il suo nome italiano è Gioacchino, come suo nonno, vanto e ricordo indelebile della sua vita. All’età di 16 anni, il 4 Aprile del 1968, insieme alla sua famiglia sul transatlantico Michelangelo si imbarca alla volta dell’America, terra promessa, come tanti suoi paesani. Giunge davanti alla “Statua della Libertà” l’11 Aprile 1968, attonito alla vista dei giganteschi grattacieli che lo affascinano. Sente che la sua esistenza cambierà e inizierà ad amare la seconda patria, che lo ha accolto e gli ha dato asilo, quell’America che gli ha dato lavoro e lo ha anche reso famoso. Con la famiglia si stabilisce a Brooklyn, dove l’aspetta uno zio, che gli comunica che dal lunedì seguente deve frequentare la scuola. Il secondo anno delle superiori per Gioacchino non si rivela difficoltoso, in quanto nelle scuole italiane lo avevano preparato adeguatamente, anzi si mostra in tutte le materie più bravo di molti altri compagni. Nel 1972 si diploma e termina la Comunity College John Jay High School. Continua gli studi al New York City Community College e si iscrive all’università come Business Management. Lavora par-time, all’Università, come agente di viaggi, in una compagnia di Wall Street. La passione per la radio è forte. In breve tempo viene ammaliato dalla radio e mostra le sue spiccate abilità per supportare con la pubblicità i programmi radiofonici. Nel 1976 si sposa con Rosa Scarangella di Toritto (Bari), da cui nasceranno Domenico, sposato con Barbara e Antonio con Elizabeth. Jack e Rosa hanno ora anche 4 meravigliosi nipoti. Nello stato di New York fonda l’Italian Club del NYCC, dove lavorerà al Villaggio Italia fino al 1975, come Direttore delle attività sociali. Si unisce al trio musicale del gruppo “Gli scalmanati” e poi “I LIGURI”. Tra i fondatori del Circolo Culturale di Mola è nominato Direttore del giornale “L’Idea”. Presidente e poi vice delle attività ricreative, quindi Direttore dell’Idea e Presidente. È attratto dal teatro, recitando in varie commedie. Patrocinatore con il Prof. John La Corte nel 86.ma Strada e Avenue U in Brooklyn, per l’edificazione di un monumento alla memoria dello scienziato Antonio Meucci. Poi la radio, insieme a Mario Sessa, il Direttore di un programma radiofonico sulla WHBI. Più tardi la collaborazione a “Saluti ai vostri cari lontani” con “Radio Gabbiano” a Mola e sulla WNYN/AM e posteriormente ogni giorno sulla seguitissima WHBI/FM. L’apice giunge nel 1985 con RADIO UNO NEW YORK, con programmi 24 ore al giorno in italiano fino all’Aprile del 1993. Conduce programmi musicali, Disco Ring, Le Belle Dimenticate e Hit Parade e persino programmi sportivi e interviste a personaggi del mondo dell’arte, della musica, sport, musica e politica. Il trasferimento a Port St. Lucie in Florida non gli fa abbandonare la programmazione radiofonica di WNWK (ex WHBI) e RADIO UNO di New York. Per circa 5 anni conduce un programma radio italiano ogni domenica mattina dalla WPSL, in Florida locale. Organizza “The Italian Club of the Treasure Coast”, come Presidente, con artisti italiani. Fonda RADIO AZZURRA e diventa Speaker e Direttore del programma ascoltatissimo. Insomma un artista titanico a 360’. In Florida nuovamente la vecchia passione del calcio, appassionato di calcio Torrese, diviene segretario. Gioacchino, essendo prima allenatore dei ragazzi e presidente del Port St. Lucie Soccer Club, si completa con un corso per allenatori e con il patentino C. In seguito come arbitro e designatore di arbitri nella Region A in Florida, istruttore e visionatore. I suoi successi non finiscono qui, in quanto fino al 2009 conduce un programma radiofonico ogni sabato su Radio ICN a New York. Nella città di Port St. Lucie, coordinatore di eventi, nel Civic Center. Il Community Center si serve di una sala ricevimenti ampia, fino al numero di 900 persone. Ogni sabato alle 9 del mattino sulla WIRA 1440 AM in Port St. Lucie, un programma radio per la comunità italoamericana. Tutto si ingrandisce maggiormente quando realizza il “I Festival Italiano di Port St. Lucie” fino a poco prima della venuta del Covid ed il Festival di San Gennaro. Certo Jack Di Giorgio, dopo aver presentato artisti del calibro di Heros Ramazzotti a Miami, i Pooh a Brooklyn, AlBano e Romina Power ad Atlantic City, Claudio Villa a Brooklyn, Homo Sapiens, Santo California, per citarne solo alcuni, giovane divenuto adulto troppo presto, ma uomo con un grande cuore grande come il mare, dice di sentirsi italiano al 100%. È qui che attraverso i suoi programmi lo speaker ha avuto la fortuna di essere stato tante volte ospite della Presidente AIAE, Association of Italian American Educators, la giornalista Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Radio Host e Producer del programma radiofonico “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York, ambasciatrice della cultura italiana all’estero. Jack Di Giorgio spera che gli italiani, dall’Europa all’America e sino alla lontana terra dell’Australia, possano conoscere l’energica storia della sua vita. Spera di poter visitare e incontrare i connazionali di quei luoghi remoti e farsi apprezzare con una Radio tutta sua che dia forza e coraggio alle comunità italiane.
Si congeda dall’intervista con l’Italia a malincuore, sapendo di lasciare in video-intervista un pezzo della sua patria natìa, quella terra che ama più di se stesso. È quella amabile gente da cui si è congedato da ragazzo, ma il cui amore, profumo e sapore sono rimasti intrisi nelle sue vene.
È il desiderio del tricolore, di quell’Italy che ama con tutta la sua anima, che lo coinvolge e lo esalta. Quel marchio “Italia” che lo ha sempre costellato di successi e che lo ha battezzato il più grande artista carismatico della Florida.