Fabio Tedde, pianista e percussionista internazionale

Creatore prodigio di melodie”,il musicista sardo, dopo Inghilterra, America e vuole conquistare il pubblico in Australia. Inventore istantaneo di suoni, da artista di strada ai grandi concerti, con 1066 pianoforti nelle piazze di tutto il mondo.

Quando si parla di un artista navigato, ci si aspetta un personaggio con idee conservatrici o futuriste, spavaldo e millantatore. Fabio Tedde è, invece, un artista vero. Un ragazzo semplice, di sani princìpi, umile, con due occhioni neri, che esprimono la sua genuina spontaneità. Ama l’Italia da nord a sud. Ama follemente le sue isole, la Sicilia e la Sardegna, tanto simili per il loro mare stupendo, ma anche tanto difformi per il carattere e la storia degli abitanti.  È nato a Magomadas, comune  di 600 abitanti, in provincia di Oristano, zona ovest della Sardegna, paese celebre per la coltivazione della pregiata  malvasia. Gli chiediamo di farci conoscere la sua storia. Esordisce col raccontarci che faceva il pizzaiolo, prima di partire per Londra, nel 2001. Sono circa 22 anni, ormai che è fuori dall’Italia, dove è diventato un famoso musicista. La sua avventura ce la racconta con una modestia disarmante. La sua passione è nata sin da piccolo, seguendo le orme di suo Padre, musicista. Fabio, la sorella e il fratello hanno sentito il trasporto per la musica, che, però, nell’infanzia ha temporaneamente abbandonato. Non potendo resistere, a dodici anni ha ripreso. La musica in quel periodo non era per lui un lavoro, perché studiava, faceva il pizzaiolo, persino l’agricoltore, e in più, aiutava il nonno in campagna. Poi, vincendo un viaggio in Egitto, è rimasto affascinato da quella terra. Nel rientro con un amico, in un ristorante ha avvertito la grande difficoltà di esprimersi, non conoscendo l’inglese. Siamo fregati, aveva bisbigliato, in quell’occasione, al suo amico! Un ragazzo romano che, invece, parlava speditamente l’inglese venne in loro aiuto, spiegando ai camerieri il menù da loro scelto. È stato quel giovane, che Fabio ha reputato, sin da subito, “intelligente” a farlo svegliare dal torpore della non conoscenza. Decide, quindi, di avventurarsi con i suoi risparmi all’estero. Si confida con il nonno, sacra esperienza per un giovane e, in contatto con hotmail-chat, conosce un ragazzo sardo che abitava a Londra e che faceva lo chef. “Se vuoi, ti aiuto io”, lo rassicurava lo chef in chat. Fabio parte e a Liverpool Street. Alla stazione lo viene a prendere l’amico, che dopo 2 settimane gli lascia generosamente anche la sua camera. Dopo tre giorni trova subito un lavoro di pizzaiolo. La seconda settimana dal suo arrivo a Londra, verso mezzanotte, quando stava per rientrare a casa, con difficoltà di lingua e non sapendosi orientare, in autobus sbaglia direzione e va da tutt’altra parte. Arriva a Trafalgar Square, dove c’era “un mare di gente”. Provenendo da un piccolo paesino l’impatto è stato forte. Segue la marea di gente e si ferma a Eaton Square, la piazza più grande di Londra. Lì vede dei ragazzi, che suonavano le percussioni. Amore a prima vista! Comprende che quella è la sua strada, così niente e nessuno possono fermarlo. L’indomani ritorna sul posto, chiede loro il permesso e comincia a suonare anche lui in strada. Ha sempre avuto un buon orecchio, ma il suo più grande talento è improvvisare la musica anche sugli inediti o aggiungere creazioni di suoni a più mani. Lo possiamo definire, un “Creatore prodigio di melodie”. Ci ha impiegato sette anni per raggiungere un discreto livello, afferma. Suonava, suonava, finchè spontaneamente e senza difficoltà ha creato dei veri capolavori. Oggi un artista italiano del suo genere ce lo invidia tutto il mondo. Il suo talento è creare in particolare musiche melodiche e romantiche. L’amore per le percussioni è scaturito da una cassetta-audio di musica africana, regalo di alcuni amici senegalesi che vivevano in Sardegna. Già da piccolo prediligeva questi suoni, così nel 2001 andando in Burkina Faso in Africa occidentale, ha avuto 5 eccezionali maestri di percussioni, Dramane Konate, Kassoum Diarra, Olivier Tarpaga, Adama Drame, Yakouba Diabate, maestri che lo hanno plasmato in maniera speciale. Ha compiuto 22 viaggi in Africa, con esperienze diverse. L’animo di Fabio Tedde traspare ogni volta che, seduto al pianoforte sembra andare in estasi e si trasforma. Come una nuvola si scioglie in un creato di emozioni e sentimenti unici, inimitabili, con chimere armoniose. È fiero delle sue origini di artista di strada, quando con due vestiti era giunto in Inghilterra, dove non lo conosceva nessuno. Adesso il suo pubblico lo riconosce per strada, in radio, su YouTube, sui social. Lo acclama e lui ne è felice. Ora gli ingaggi più importanti, non sono solo Coffee ed Hotels, ma concerti di un certo spessore. I primi 7 mesi a Londra ha lavorato gratis, perché conosceva solo un ritmo. La sua forza di volontà e la sua passione lo hanno fatto crescere in maniera titanica. Ha imparato tantissimi ritmi, i trucchi del mestiere ed è apprezzato anche economicamente. Un giorno, leggendo un giornale gratuito vede l’annuncio, Public pianos in the squares of London. Si innamora di quella scritta e non vuole perdere l’occasione. A lui, pizzaiolo di provincia, poco importa il danaro. Niente a scopo di lucro! Lì comincia a suonare pubblicamente, per le piazze di Londra, e altrove, con la libertà più totale di dare sfogo al suo estro musicale. Pian piano anche l’America ha dato spazio, nelle sue più belle piazze, ai Free Pianos, tanto che Tedde decide di andare a Los Angeles nel 2012, in California. Vi rimane per un mese, poi Boston e quindi New York.

Qualche tempo fà nella stazione Queen, dove c’è una grande piazza, ha fatto andare in delirio una moltitudine di persone con le sue mani d’oro. Un pianoforte e sulle note di O’ sole mio, Mrs. Noelle Clancy un’assidua ascoltatrice della prima Radio University al mondo, premio Award, ha iniziato a cantare. Felice di aver appreso la nazionalità italiana di Fabio, lo ha fatto incontrare con Cav. Josephine Maietta, giornalista, conduttrice e Promoter del “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. Fabio Tedde, invitato in radio per un’intervista ha deliziato con alcune canzoni i radiospettatori dall’Europa fino all’Australia, dove spera di poter incantare anche gli italoaustraliani e non solo. Il musicista è entusiasta dell’America, terra di grande creatività. Gli chiediamo cosa pensi degli italiani all’estero. Afferma che sono meravigliosi ed hanno un grande cuore, specie con i connazionali. Si sente un artista cosmopolita, un “artista senza frontiere”. Vuole fare della sua arte una missione, convincere la gente alla pace, alla fratellanza e tolleranza. Spera che tutte le guerre vengano abolite in un abbraccio fraterno mondiale. Qui si evince una gioia profonda per tutti gli esseri umani senza differenze sociali. Un giorno vorrà andare a vivere in Africa, in Guinea, dove ha un amore da sei anni.

Consiglia ai giovani musicisti di seguire i propri sogni, di essere testardi, di seguire le proprie aspirazioni, di non deviare per cadere nelle trappole di persone di pochi scrupoli. “Tutti, sostiene, abbiamo dei talenti, occorre solo uscire dal sistema. Fare emergere il talento vero, comprenderlo, e dopo averlo scoperto sarà quello che veramente ci renderà felici”.

Fabio Tedde si rivolge ai musicisti, ma anche agli italiani all’estero in un epilogo finale dell’intervista emozionante: “Sarà l’abbraccio, la vittoria di ciascuno di noi, in una terra dove gli italiani sono italiani, ma anche inglesi, australiani, americani o africani in un unicum mondiale”.

Kettymillecro55@gmail.com

https://youtu.be/7czMcFGoxao

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