
Cinzia Panuccio per gli italiani all’estero, dall’Europa, fino in Australia con le sue poesie. Acclamata dal grande pubblico con “La forza non è mia”, afferma, che sia una finestra nel mondo, un diamante grezzo, cui appigliarsi in tutti i momenti della vita. Quella è l’energia per trasformare ciascuno in una parte reale e positiva dell’universo.

Incontriamo in intervista una donna sorridente, smagliante, con una grinta straordinaria. Si tratta di Cinzia Panuccio di Reggio Calabria, laureata in giurisprudenza a Catanzaro, laurea in scienze sociali ed ora sta per laurearsi in Criminologia. Ci travolge il suo sorriso e insieme il desiderio di essere intervistata con Zoom web. Dopo le presentazioni di rito e il consueto permesso di registrazione, accordato, le chiediamo di parlarci della sua storia professionale. Ci comunica di essere dedita alla difesa dell’ambiente e degli animali. È stata anche certificata per i suoi meriti dall’International Columbia in America, mentre nel 2023 è stata premiata nel Premio Bontà, dal Presidente Fiorenzo Tommasi, per la sua assidua lotta a favore della legalità. Il pensiero di Cinzia è racchiuso nel suo libro, intitolato: “La forza non è mia”, casa Editrice Città del Sole, presente in Amazon, IBS, Feltrinelli, in cui le originali composizioni sembrano un percorso della sua vita, dopo un periodo spiacevole. Prende lo spunto dalla scrittura per dare un senso al quotidiano, così si sofferma un istante per vedere in maniera particolare, cosa avvenga in questo nostro mondo. Cinzia riferisce che la legalità ha sempre rivoluzionato in bene la sua vita, perchè bisogna avere il coraggio di portare avanti i veri valori e denunciare ciò che non va, puntualizza. Il libro è nato dopo un dialogo conPadre Hanna Jallouf Vicario apostolico di Aleppo. L’OFM, della Custodia di Terra Santa, stende la sua giurisdizione sui fedeli cattolici di rito latino della Siria. Confrontandosi con lui, la poetessa prende coscienza che le spiacevolezze della vita, cui contribuiscono anche la famiglia o gli eventi, possano non incidere favorevolmente. È un inno, dunque, alla voglia di vivere. Per i temi trattati e per il suo slancio naturale, la Fondazione Mario Luzi, le pubblica alcuni componimenti in “Enciclopedia di poesia contemporanea 2024”. Le domandiamo cosa si aspetti dal futuro. La risposta è un po’ di serenità e pace interiore, a volte negata da asti e avvenimenti avversi, tuttavia quella forza di creare all’interno di noi stessi è inspiegabile anche nel silenzio. Conosciuta e premiata all’estero, in America e stata ospite nei microfoni del “Sabato Italiano”, trasmissione interplanetaria radiofonica di Radio Hofstra University, presentato dalla giornalista e conduttrice Cav. Josephine Buscaglia Maietta, è stata acclamata da un pubblico internazionale. La Maietta, che l’ha conosciuta tramite il Presidente Fiorenzo Tommasi, non dimentica mai di citare il valore degli artisti italiani, in questo caso di una brava poetessa calabrese. Nella famiglia, fulcro importante della sua vita, l’antidoto per rimanere coesa deve esserci il rispetto, l’unione, afferma. Ha sempre fatto suoi i problemi e le emozioni. Si sente una privilegiata facendo parte di una famiglia unita, dove i valori di rispetto, condivisione e collaborazione sono stati molto sentiti e per questo si sente una privilegiata. Ciò l’ha portata ad affacciarsi con discrezione ai problemi altrui, insiste. Non smettere mai di aiutare il prossimo, porgere una mano è davvero difficile, ma le ha dato tante soddisfazioni. Ha cercato di creare loro una famiglia alternativa, condivisione del pranzo, condivisione di spensieratezza, come infondere loro una speranza. Crescere attorno a questi ragazzi è stato vedere con i loro occhi quello che i grandi non possono o non vogliono capire e vedere, recrimina. Anche la scuola a volte non vede le difficoltà dei giovani o non può fare più di tanto. Ciò le è costato sacrifici, disagi per sè e la famiglia, ma se ritornasse indietro, afferma che farebbe tutto nuovamente allo stesso modo. Ora conosciamo una Cinzia Panuccio, ricca di fede. “La forza non è mia”, ribadisce, viene da Dio. Spesso si ritrova inginocchiata a pregare, inconsapevolmente come se una forza sovrumana la spingesse a farlo. Ama molto gli animali e la sua terra, la Calabria, terra meravigliosa d’amore, spesso tanto complicata. Ama gli italiani all’estero, dall’Europa, all’America fino in Australia, cui vorrebbe far conoscere i suoi scritti.
Si augura di poter infondere più forza alle persone che soffrono. Parla nei suoi componimenti degli immigrati, dei malati, dei poveri, dunque temi che toccano il cuore e stimolano a non abbandonare il prossimo e di sentirli propri. Il mondo che vorrebbe è un mondo tutto a colori, dove ogni cosa colorata prende la vera forma. “La forza non è mia”, alla fine dell’intervista, prosegue la Panuccio, che sia una finestra nel mondo, un diamante grezzo, cui appigliarsi in tutti i momenti della vita. Quella è la forza per rendere ciascuno una parte reale e positiva dell’universo, senza invidie, gelosie o interessi economici, ma solo uno strumento meraviglioso di Dio.
