
Padre Carmelo Gagliardi per ventisette anni in America per le comunità italoamericane. Forza e coraggio a tante anime dal Bronx e Manhattan e per tutta New York. A Roma, dal Vaticano il Dicastero sull’emigrazione. Il ritorno ogni anno negli States per gli italoamericani. La cultura e lingua italiana da non dimenticare dall’Europa all’Australia.

Mentre la voce del Giubileo e dell’ingresso nella Porta Santa sembra annunciare un gran bisogno di pace, si collega con noi in Video-intervista, Padre Carmelo Gagliardi. Via web momentaneamente da Salerno, poiché vive a Roma, rinnova i saluti e il permesso di registrazione ai giornali che lo pubblicheranno. Dopo aver festeggiato nel 2024 il 50’ anniversario del suo sacerdozio, il Padre non è estraneo al Vaticano, orgoglioso di aver collaborato per diverso tempo con il Cardinale Martini. Già sotto il Pontificato di Papa Ratzinger e poi agli inizi della soglia papale di Papa Francesco è stato nelle mura della sede Vaticana. Parlare con un’autorità di tale mole ci intimidisce, ma il lessico dello stimato Reverendo è confortante e rasserenante, quanto il suo timbro di voce. È come se parlassimo ad un amico di vecchia data, nonostante la sua alta autorità ecclesiale. Quasi a placare l’ansia iniziale racconta di aver studiato a Parigi e di essersi laureato in Teologia e in Antropologia sociale. Avendo vinto una borsa di studio, ì suoi superiori, lo mandano in America, dove permane per ventisette anni. Arriva negli States e viene amato dalle comunità italoamericane per le grandiose opere sociali verso cui ha operato. Viene inviato nel Bronx, dove venivano celebrate due Sante Messe in italiano, nella Chiesa dell’Immacolata. Da lì a Manhattan, a Brooklyn, dove è rimasto per la maggior parte dei suoi anni, pur tuttavia girando molte Chiese di New York. Si sente ancora tanto vicino agli italoamericani. Ha dato forza e coraggio a tante anime, che lo hanno coinvolto a supportarle per varie necessità. Ricorda con nostalgia che, insieme a loro aveva fondato un centro denominato, “Italian Center of New York City”, che aveva un Patronato. Lì molta gente poteva sbrigare delle pratiche burocratiche. Padre Carmelo lo gestiva, ma c’erano degli impiegati che nel Patronato si interessavano di tutto il resto. Per ciò che riguarda l’aspetto religioso, amministrava i sacramenti, il battesimo, accompagnare i cari defunti al cimitero. Aveva anche il compito di parlare ogni settimana alla televisione della Diocesi, come ipse dicit, celebrando la Santa Messa con omelie molto semplici, tali da poter essere comprese in tutti gli States. Ora il benemerito Padre ci racconta un singolare episodio rimastogli impresso negli anni. Nel 2001, quando caddero le Torri gemelle e morirono molte persone, tra cui tanti italiani, furono molti coloro che, per generosità, inviarono soldi per aiutare i più bisognosi. Un vecchietto, che nella tragedia aveva perso la figlia, pregò il Padre a non consegnare al genero alcuna somma, perché avrebbe speso tutto. Il vecchietto chiese di poter ricevere lui il danaro destinato a sua figlia e conservarlo personalmente, a favore dei nipoti che così avrebbero potuto studiare. Momenti difficili non ne rammenta. Gli unici sono solo dettati dal clima Statunitense troppo freddo dell’inverno, ma per il resto gli italoamericani, rimarca, sono bravissimi, con un forte senso della famiglia. Lì fanno studiare i giovani, che diventano medici, giudici, avvocati e hanno alte cariche nello Stato. Per questo vuole ricordare Mario Cuomo, primo governatore di origini italiane, che dal 1983 fino al 1994, ha tanto operato per i connazionali. L’esperienza di Padre Gagliardi in Vaticano risale all’affidamento di un Dicastero sull’emigrazione nel mondo, nel periodo di papa Ratzinger e poi con sua Santità Papa Francesco. C’è un aneddoto che vuole raccontarci. Si era recato in Vaticano, accompagnato in macchina dalla sorella per un appuntamento con un caro amico Vescovo. Un gendarme si era avvicinato, chiedendo di spostare la macchina. perché stava per arrivare il Papa. Si spostano ed arriva una cinquecento, il Pontefice scende, apre il cofano per prendere i suoi effetti personali, senza che nessuno gli apra lo sportello. Come uno qualsiasi con un cenno saluta Gagliardi e fa un cenno di benedizione, avviandosi verso Santa Marta. Il nostro prete era rimasto esterrefatto da un uomo, massima autorità religiosa in terra, senza pretese e senza servitori. Un uomo dal cuore puro, così umile, semplice, che ha scelto di trasformare la Chiesa, avvicinandola a Gesù Cristo. È stato durante la permanenza a New York, che ha conosciuto, colei che definisce la Leader degli italoamericani, tanto che dal Presidente della Repubblica è stata designata Cavaliere, tra le poche donne in America. Si tratta della Presidente AIAE, giornalista italoamericana di Castelvetrano, Josephine Buscaglia Maietta, conduttrice Host della trasmissione radiofonica Sabato italiano di Radio Hofstra University di New York, con il quale la Press, insieme a Padre Carmelo e Joe Lodato, amico del Reverendo e impresario, scopritore del cantante Pino Daniele, ha condiviso un lungo periodo meraviglioso negli USA.
La Maietta ha sempre contribuito per la permanenza della lingua italiana tra gli italoamericani. Da ricordare che Padre Carmelo Gagliardi nel Dicembre 2024 al “All Italian American Museum”, alla Little Italy di New York è stato premiato dai “Giullari di Piazza”, gruppo folkloristico di Alessandra Belloni, artista e cantante folk italoamericana. Siamo all’epilogo della nostra intervista con un personaggio che augura ai giovani italoamericani di non dimenticare la lingua, di non dimenticare l’Italia, le origini e le tradizioni.
Spera di tornare ogni anno a New York, fino a che Dio vorrà e glielo permetterà in salute, perché ama New York e tutti gli italiani all’estero dall’Italia, all’America fino alle belle terre dell’Australia.
