Un’italoamericana chiamata “8 Marzo”

Josephine Buscaglia Maietta, la voce del sud Italia in America. Dalla Sicilia per le donne e con le donne italoamericane. Energia vitale l’8 Marzo in America a sostegno dei diritti delle donne.

Marchio intenso della nostra intervistata è la canzone “Sabato Italiano”, scritta da Paolo Marioni, compositore del tenore internazionale Andrea Bocelli, introduzione all’omonima trasmissione radiofonica di Radio Hofstra University di New York. La donna giornalista e Promoter Josephine Buscaglia Maietta è l’emblema di tutte le vittorie femminili nel mondo. Una figura, che deve essere menzionata, tra quelle che hanno studiato tanto a favore della cultura italiana. La Presidente AIAE Association of Italian American Educators è la conquista delle donne italoamericane e non solo. Rappresenta tutte quelle che hanno lasciato la propria terra per vivere all’estero. Come da tradizione a Radio Hofstra è inconfondibile il suo timbro di voce. È quello che le sue ammiratrici dall’Italia conoscono bene. Nella sua trasmissione, insieme alle canzoni italiane, che propone con vari temi sull’amore, famiglia, dolore, scomparsa, c’è orgoglio, nostalgia e virtuosismo. Il pubblico femminile l’acclama, ne rimane ammaliato e l’aspetta di sabato in sabato. Le amiche la definiscono “8 Marzo”, donna forte e rigogliosa. Affettuosamente lei ricambia con la frase “sorelle da una vita”. È donna di grande potenza, un vulcano in eruzione, instancabile per gli italiani all’estero e per le italoamericane. È, come si dice in Sicilia, “fimmina”, che non dimentica le sue origini, il suo passato. Ama il presente e vuole essere esempio di donna combattiva per il futuro. “Cosa vuol dire essere italiane?”. Prima di tutto essere coraggiose, con il sorriso sempre, ribadisce. La sua semplicità ci conduce nella storia della sua vita, racconta di essere figlia di immigrati italiani, arrivati negli Stati Uniti. Quella famosa Italia di cui parlavano tanto i suoi nonni… è quella delle memorie, delle lettere, delle cartoline colorate, che giungevano a Nuova York per posta dopo circa due mesi. Un viaggio composto da mille avventure, con l’ingenuità e l’incoscienza della giovinezza, del viaggio in cerca di fortuna. Una ricerca esilarante, piena di insidie, avventurosa. Quello di Josephine è racconto di una donna, con movenze naturali da star. Non é mai cambiata. È rimasta semplice, senza trascurare mai i più piccoli e deboli. Le sue sono memorie grondanti di ricchi ricordi e appartenenze alla terra-madre. Un’identità siciliana che JM considera eredità, scelta da un’antologia eterna. Un’identità che appartiene a tutti coloro che sentono di far parte di due mondi diversi. Coincidenze fatte di emozioni e sensazioni, tenerezza e struggimento. La possiamo definire “Donna di conquista”, con un ruolo primordiale nella seconda patria. A New York si è sempre battuta per il rispetto, verso il “sesso debole”. Esiste ancora il “sesso debole”, si chiede? Pare di sì, per la stragrande maggioranza degli uomini. Molte le manifestazioni in America per l’8 Marzo, giornata dei diritti della donna, dove con la sua audacia la giornalista internazionale è energia vitale. A sostegno delle donne italiane all’estero e delle italoamericane, nei convegni, meeting dimostra a tutte le consorelle del mondo, che solo con l’impegno, la perspicacia e l’intelligenza del bagaglio culturale che le donne hanno, può esserci un posto in prima fila, senza differenze di genere.

kettymillecro55@gmail.com

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