
L’Ammiraglio Lucio Mattiussi in ambito Internazionale ha svolto attività al quartier generale della NATO di Bruxelles; Presidente (Chairman) di un gruppo di ricerca operante nel settore della Compatibilità elettromagnetica con esperti di 12 nazioni. Laureato in Ingegneria elettronica. Ha realizzato la prima stazione di misura all’I.R. della Marina Militare che ha operato misure specialistiche sia su Unità navali della Marina Militare e sia su aerei e mezzi in dotazione ad Aeronautica ed Esercito.

Intervistare un colosso della scienza navale come l’Ammiraglio Lucio Mattiussi, è come il sogno di andare per un giorno sulla luna o toccare da vicino le stelle. Uomo maturo, segnato dagli studi e dagli sforzi costruiti giorno per giorno per erigersi un posto di tutto rispetto nella società. Dopo la consueta richiesta di registrazione accordata, l’Ammiraglio, nato a Udine, come la gran parte dei Friulani, inizia a parlare con la sua voce pacata, ma rassicurante. Ci confida che si è guadagnato un posto di rilievo nella società tutto da solo, provenendo da una famiglia umile, ultimo di quattro figli. Alla tenera età di dodici anni aveva perso il suo papà e a diciotto anche la mamma. Da lì parte il travaglio per valicare il percorso della vita. È la marina che si tramuta nel ruolo dei suoi genitori. La marina, quella mamma e quel papà, il cui esempio non abbandonerà mai. È felicemente sposato con una donna bellissima, con la quale da poco tempo ha festeggiato il 50’ anno di matrimonio, da cui sono nati 2 meravigliosi figli ed anche nipoti.
Corposo è degno di lodi il suo C.V. Terminata l’Accademia Navale nel 1970 con il grado di Guardia Marina delle Armi Navali, si è laureato in Ingegneria Elettronica all’Università di Pisa. Intensi i suoi studi e soprattutto l’amore per la scienza supera ogni ostacolo. Si ritiene più uomo di scienza, che uomo di mare. Lucio Mattiussi, in ambito Internazionale, ha svoltoattivitàal quartier generale della NATO di Bruxelles; Presidente (Chairman) di un gruppo di ricerca operante nel settore della Compatibilità elettromagnetica con esperti di 12 nazioni. Si è confrontato con esperti degli Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Belgio ed altri paesi. Delegato governativo presso il gruppo NATO SET (Sensor and Electronic Tecnology) per coordinare gli interessi nazionali per le applicazioni militari e civili dell’elettronica. Delegato nazionale in attività internazionali nei radar, infrarosso e guerra elettronica. Rappresentante governativo a capo di delegazioni nazionali per la ricerca e sviluppo dell’industria ed università. In ambito Nazionale è stato Direttore dell’Istituto di ricerca e sperimentazione “Giancarlo Vallauri” di Livorno; Direttore di Marimissili La Spezia; Direttore dell’Istituto di elettrotecnica e del tiro di MARIPERMAN La Spezia; Capogruppo per l’Insegnamento di Informatica e di elettrotecnica presso l’Accademia Navale. Ha realizzato la prima stazione di misura all’I.R. della Marina Militare che ha operato misure specialistiche sia su Unità navali della Marina Militare e sia su aerei e mezzi in dotazione ad Aeronautica ed Esercito. “Lo scienziato navale”, come i più grandi critici internazionali lo considerano, ha persino grandi doti di scrittore, Da qui il suo libro “Guglielmo Marconi la regia marina e oltre. Avveniva a Livorno nel 1916”, acquistabile su Amazon. Racconta qui cheMarconi con un esperimento eseguito a Livorno con la collaborazione della Regia Marina, dimostrò che la radiotelegrafia avrebbe avuto un futuro commerciale nei collegamenti a grande distanza con l’impiego delle onde corte. Per il nostro intervistato “Guglielmo Marconi” è il più grande geniale artista del mondo. Non c’è stata nazione che non lo abbia gratificato, insiste. Non possedeva titoli di studio accademici, ma da autodidatta si era formato con la lettura di testi scientifici. A Livorno lezioni private di fisica ed elettrotecnica dal professore Vincenzo Rosa. Ha, tuttavia, ricevuto sedici lauree ad honoris causa. A proposito del codice morse, invenzione creata da lui, fidanzato con una ragazza di nome Josephine, comunicava segretamente con il morse. Tale l’importanza della sua scoperta, che ha permesso a tanti mezzi di comunicazione di trasmettere notizie in tempo reale. Mattiussi racconta che è stato imbarcato soltanto sei anni come Direttore degli esperimenti e tutto il resto della sua attività è stata svolta a terra, con navi, elicotteri ed anche carri armati, curando i mezzi radar, i missili. Quando gli chiediamo cosa ne pensi dell’attuale situazione mondiale, riferisce che la pace è l’unica alternativa alle armi. Lucio ha visto nascere il GPS che abbiamo nelle macchine e così l’infrarosso. Un giorno gli fu chiesto da un responsabile di cavalli come misurare la temperatura agli asini, che ovviamente avrebbero potuto scalciare e far del male a qualcuno. Con molta semplicità rispose che aveva lui il mezzo, consistente proprio nell’infrarosso. La stessa applicazione civile viene usata per i missili. Ribadisce che non c’è la prevalenza di una marina su un’altra, perché tutte potrebbero difendere od offendere, dunque le armi dovrebbero rimanere il solo mezzo di simulazione. È la pace il fine cui tutti dobbiamo sperare, ci fa comprendere l’Ammiraglio. Proprio l’orgoglio di vedere cristallizzata brillantemente la figura dell’inventore della radio, gli fa conoscere la cara figlia tanto amata, la Principessa Elettra Marconi. Oggi con lei spesso si sente e collabora insieme per eventi marconiani. Nata da papà Guglielmo, inventore della Radio e premio Nobel nel 1909 e dalla contessa Maria Cristina Bezzi-Scali a Civitavecchia, la sua nascita probabilmente sarebbe stata sulla nave “Elettra”, sua omonima. Il papà si rese conto che il mare era quasi in burrasca e chiese ospitalità nella villa del principe Odescalchi. La principessa è la testimone della grandezza e dell’ingegno del padre. Sono i suoi racconti d’infanzia, vissuti in prima persona, insieme al dolore della sua morte, quando aveva solo 7 anni. L’Ammiraglio recentemente ha curato il discorso della Principessa per l’America. È stato il tramite della sua presenza radiofonica, per l’occasione dei 150 anni della nascita di Marconi, alla trasmissione “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. La tanto prestigiosa Hofstra ha 4 premi Marconi ed il I posto Radio Unesco. Per l’occasione la principessa ha fatto i complimenti agli studenti universitari, ai docenti e alla presentatrice. La trasmissione è ideata, curata e condotta dalla Host, Promoter, Josephine Buscaglia Maietta, siciliana di Castelvetrano ed italoamericana, Presidente AIAE. Josephine collabora da qualche tempo con l’Ammiraglio Mattiussi, che aggiorna, i radio spettatori di tutto il mondo dall’Italia a tutta l’Europa, fino all’America e all’Australia, sui recenti eventi e studi navali.
Agli italiani all’estero l’Ammiraglio consiglia di avere rispetto del luogo che li accoglie, delle persone, delle tradizioni. Invita ad aver voglia sempre di dimostrare di gradire ogni cambiamento e sperare di essere graditi nella terra che li ospita. Augura agli italiani all’estero di comprendere le situazioni gradevoli, ma anche quelle avverse e di capire le limitazioni.
L’Ammiraglio Lucio Mattiussi conclude l’intervista con una frase marinara, rivolta ai lettori del mondo: “Statemi bene con il vento in poppa”.