Il castello di Brolo, prov. di Messina, amore negato di un mistero nello scrigno dei ricordi, anche dei tanti emigrati all’estero.
Bellezze incontaminate e resti del passato sono punti di riferimento dei siciliani e dei turisti che, per caso, si deliziano ad osservare l’isola più bella e più grande del Mediterraneo, la Sicilia. Tra le “meraviglie” della provincia di Messina ci si imbatte tra i castelli, che il più delle volte riportano alla mitologia. Il castello di Brolo, prov. di Messina, rappresenterebbe nello scrigno delle memorie, amore negato.
Come da fonti certe il Castello di Brolo nasce nel 10’ sec. d.c, costruito in cima ad un meraviglioso promontorio con la veduta sul mare. Sovrasta il borgo inferiore con la sua particolare torre. Vagheggiata dimora della nobiltà, si ricorda come residenza della Principessa Bianca Lancia, moglie dell’Imperatore Federico II, madre di Manfredi Re di Sicilia. Celebri girovaghi e maestri d’arte hanno vissuto nel Castello di Brolo. Certo è che sono stati attratti dal mirabile e incantevole luogo. La costruzione nel periodo normanno era nota con il nome di “Voab”, cioè “Rocca marina“, grazie all’ubicazione geograficamente strategica. Dell’originario Castello rimane la cortina muraria, i due portali di accesso ed una corte con giardino, ove trovarsi un pozzo esagonale. Il castello é sovrastato dall’enorme torre medioevale, innalzata su quattro livelli con una terrazza fornita di merli. La peculiare sala di rappresentanza con balcone panoramico è al secondo piano della torre. Si può ammirare una parte della Costa Saracena, verso Messina. Una leggenda riporta al mito del balcone del Castello di Brolo. Ci si rifà al racconto di Maria La Bella, figlia di Francesco I. Si dice che la principessa attendesse il suo amante che, tardando, arrivava dal mare. Nell’indugiosa attesa stava protesa al balcone. Nel frattempo l’innamorato, giunto alla torre per potersi incontrare segretamente, pare che si sostenesse dalle trecce lunghissime di Maria. Il fratello di lei, avvedutosi dell’accaduto, tese un tranello ed escogitó un agguato all’amante. Attese sullo scoglio poco distante dal Castello e lo ferì a morte. La principessa aspettó invano il rientro del suo amore. La leggenda tramanda che lo spirito dell’amante di Maria é solito comparire anche oggi ai pescatori del posto. Spesso una sagoma si è vista nei pressi del castello e per vox populi, sembrerebbe attribuito proprio a lui. Verità o mendacia? Sogno o realtà? Resta il fatto che il Castello di Brolo rimane un mistero anche per i tanti emigrati all’estero, che tornando in Sicilia sono attratti dal luogo misterioso, misto di storia e mitologia.
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