Eleonora Lorenzato, la “Maria Callas” italiana

Dal coro dei “Pueri Cantores”, la svolta su Rai 2, ”Dalla strada al palco” con Nek. Condotto da Carlo Conti a Roma, a Piazza San Pietro, presente al “Meeting Internazionale della Fraternità Umana”, con Albano, Roberto Bolle e Andrea Bocelli. Il forte plauso del pubblico degli italiani all’estero dall’Inghilterra a New York.

“La bellezza è compagna della virtù”, diceva Giacomo Leopardi. Un motto da cui si evince quanto la bellezza dell’anima colori il viso di una creatura. È l’intervista Zoom con Eleonora Lorenzato che ci convince che il bello è ciò che traspare dall’animo. Intelligente, colta, gioviale, con una Laurea in marketing e pubblicità, “l’usignolo di Vicenza”, sua città natale, ci accoglie a braccia aperte. Emozionata nel sapere che tanti giornali del mondo parleranno ancora di lei, mostra una semplicità disarmante. Il suo trampolino di lancio è stata la partecipazione allo Zecchino d’oro. Fiera di aver conosciuto Cino Tortorella, tra lo scrigno dei ricordi più belli, custodisce gelosamente la foto con lo storico presentatore dei bambini dell’Antoniano. Dopo vari casting da Vicenza, a Padova, Treviso e Bologna, non fu prescelta per la finale dello Zecchino. I suoi genitori le fecero provare questa esperienza solo per un anno, per un’esperienza unica e incancellabile. Più il tempo passava, più Eleonora si rendeva conto di quanto le piacesse cantare. Il suo iter canoro è proseguito come un treno senza sosta. Il suo desiderio in quel periodo era quello di far parte di un coro. La svolta avviene per mano della sua mamma che riesce ad iscriverla in un coro lirico, una specie di preavviamento alla lirica. Questa è stata la sua impostazione, puntando su canzoni del Classic Crossover, come fanno anche i giovani cantanti del gruppo “Il volo”. Dopo il liceo classico iniziano problemi di famiglia, la malattia del papà. Era proprio contento delle scelte della sua piccola. All’epoca il babbo due volte a settimana l’accompagnava alle prove. È attraverso il coro dei “Pueri Cantores”, con lo studio e la Direzione dal maestro Roberto Fioretto, che le insegna tutti gli artifici del canto lirico, che si forgerà il suo stupendo e peculiare timbro. Finito a 18 anni il Liceo, si iscrive alla “Luiss” di Milano e da 8 anni vive nella metropoli. Per arrotondare le spese viene chiamata a cantare nei matrimoni e in vari eventi. Poi passando da Piazza Duomo a Milano, vede esibire per strada tanti artisti.

La crossover compra un’amplificazione di 150 euro, racimolati con sacrificio. Comincia a cantare. Il pubblico impazzisce nel sentirla, con applausi scroscianti, riceve con suo disappunto da uno spettatore 50 euro, che l’aiuteranno a recuperare le spese degli strumenti. È una grande sensazione di beneficio, l’aria salutare che sente nelle sue viscere la convince che è quella la sua strada. Una gioia che colma tutte le vicende dolorose di una ragazza che ha tanto pianto per l’uomo che ha sempre rappresentato il suo mito, suo papà. Si rattrista e gioisce con colui che le manca tantissimo. Sì, perchè la passione per il canto le è stata trasmessa dal suo caro e dolce paparino, che è volato in cielo 5 anni fa. Lei lo sente vicino a sè, come ha dichiarato al conduttore-cantante Nek, su Rai due, quando ha partecipato alla trasmissione “Dalla strada al palco”, classificandosi seconda. Cominciano offerte ad importanti trasmissioni. Carlo Conti la presenta in uno spettacolo in Piazza San Pietro, dove ha potuto conoscere Al Bano, Andrea Bocelli e Roberto Bolle. Il maestro Luca Chiaravalli, noto per essere il maestro di Loredana Bertè, le ha affermato che con la sua grinta sarà impossibile non raggiungere il successo. La sua voce angelica, ma profondamente vibrante, è espressione naturale, dove non emula nessuno. È così personale, da farla definire da esperti la “Maria Callas italiana”. Il pubblico è fiero e felice, quando Eleonora si esibisce. Viaggia non solo in Italia ma vorrebbe fare il giro del mondo per farsi conoscere anche dagli italoaustraliani. In Inghilterra conosce tanti artisti e a New York Jackie Evancho. Per il prossimo ottobre in America ci sono tanti straordinari progetti. Il pubblico la ritiene un’artista completa e vera, meritevole di trofei. Sarà premiata a Treviso il 31 agosto al premio Bontà 2024, dal Comitato della Croce con il presidente Fiorenzo Tommasi, per il senso di solidarietà e per l’impegno umano profuso, soprattutto attraverso il bel canto. È stato tramite Tommasi che ha conosciuto, la premiata italoamericana dello scorso anno, premio Bontà 2023, la   giornalista Castelvetranese, Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Promoter, Producer e Radio Host della trasmissione radiofonica “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. La Radio Host contribuisce culturalmente alla diffusione dell’italianità in radio. All’inizio la Lorenzato é stata aiutata da un suo amico di nome Marco, che ora insegna canto. Ora con il suo fidanzato Cristoph Rappolder, che è bavarese di Monaco, e musicista di fisarmonica, si esibisce. “Libertà va cercando, ch’è sì cara…”, questa è la stessa libertà che Eleonora cerca, la strada libera da ogni vincolo. Sembrano un messaggio, le parole dette da Virgilio a Catone Uticense, come scrive Dante nel I canto del Purgatorio. Il canto su strada è un lavoro, dove vorrebbe trascorrere tante ore, tuttavia per non sforzare la voce cerca di impegnarsi non più di due ore. In chiave lirica le piacerebbe fare coppia con Andrea Bocelli e con “Il volo”. “Forse un duetto con la canzone dell’amore perduto”, ci confida. Intanto attende la chiamata dal Prof. Roberto Vecchioni, che ascoltandola per strada, si è appuntato su un foglietto il suo numero di telefono. Chissà…!

Siamo all’epilogo dell’intervista con un’artista internazionale eccezionale. Si sente di ringraziare il suo papà per averla indirizzata nella strada del suo cuore e sogna quali potrebbero essere le sue parole oggi. Chiede ai giovani come lei di non aver paura di scegliere la libertà, perché liberarsi delle paure, è vita. A tutti gli italiani all’estero augura di non dimenticare mai le proprie origini e la propria terra, di essere fedeli alle proprie tradizioni, usi e costumi. Sogna di abbracciare un giorno gli emigrati dall’Europa, all’America fino in Australia, per dire loro che l’artista di strada deve essere accolto a braccia aperte, come il sognatore che s’incanta alla vista di un miraggio, desideroso di abbandonarsi alla libertà del momento.

kettymillecro55@gmail.com

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