Dalla Sicilia agli States, l’international lirico-pop

Giuseppe Leto da Mediaset, a Canale 5 con “Io canto” condotto da Jerry Scotti all’Europa e agli States, per il Columbus Day con l’Associazione Joe Petrosino e la Scuola d’Italia. Il rappresentante lirico- pop di OSDIA alla conquista del mondo con il “Bel canto”, dall’Italia, all’America fino all’Australia.

È proprio vero che dove finiscono le parole inizia la musica! Il personaggio da intervistare, propostoci da New York, è un giovane siciliano, di Cammarata (Agrigento). Incontriamo su Zoom-web Giuseppe Leto che, pur essendo giovanissimo, è uno dei più grandi rappresentanti della lirica-pop nazionale ed internazionale. Dopo la nostra richiesta di registrazione accordata, il giovane riferisce, anche attraverso la visuale della telecamera che riprende il paesaggio, di trovarsi in America, a New York per il Columbus Day 2025, rappresentando ufficialmente la Sicilia. La sua partecipazione è stata fortemente voluta dall’Associazione OSDIA ((Order Sons and Daughters of Italy in America), ritenuta la più antica organizzazione di italoamericani negli States. Comincia così il suo racconto, dicendo che in Italia ha solo due sedi, Roma e Palermo, dove nell’agosto 2025 Leto è stato nominato membro onorario OSDIA. È stato il suo Presidente Dott. Comm. Tiberio Mantia, fondatore e promotore della rivista “Orgoglio italiano-Sicilia nel mondo”, giornale che vuole rafforzare i legami culturali, storici ed economici tra l’Italia e l’America, insieme al Vicepresidente Dott. Tonino Rizzico, con gli altri membri del “Capitolo” a volere che il giovane artista siciliano rappresentasse l’Italia in America. Giuseppe Leto, ex bambino prodigio, già all’età di 11 anni, inizia il suo iter, quando il papà, quasi per gioco, gli regala un Karaoke. Da lì trascorre le sue domeniche ad intonare le canzoni dei Pooh, la prima canzone “Tanta voglia di lei”, anche quelle di Sandro Giacobbe e degli anni 70/80. Tutti coloro che lo ascoltano si rendono conto subito delle sue innate qualità canore, tanto che nel 2016 viene scelto tra centinaia di bambini, per la trasmissione televisiva di Canale 5, “Io canto”, condotta da Jerry Scotti. In quell’evento ha avuto la fortuna di cantare da solista e in gruppo, al fianco di straordinari big della canzone, tra cui Al Bano. Da lì è stato un exploit, impegni e serate, per Mediaset e Rai, che l’hanno visto valoroso protagonista. Una voce calda, potente e interessante, che tutto il pubblico internazionale apprezza e ci invidia! Nel frattempo Giuseppe si rende conto di essere attratto dal “Bel canto”, dall’opera lirica, dal pop. Rammenta di essere rimasto allora incantato dalla canzone di Andrea Bocelli, “Vivo per lei”. È stato proprio il timbro vocale del grande tenore a rapirlo, così ne è affascinato, tanto che per intere giornate prova a cantare quella canzone. Prova persino ad imitarlo, ma essendo ancora una voce bianca, non riesce ad avere risultati soddisfacenti.  A 12 anni la prima scuola di canto l’Accademia di Lia Minio a Favara, dove l’insegnante gli dà consigli sulla respirazione. Papà e mamma, mai attratti da quel genere che rende felice il figlio, dopo aver compreso la sua inclinazione, gli fanno frequentare una scuola, con la prima insegnante di canto lirico, Ina Infurna, a Porto Empedocle. Poi entra a far parte del Conservatorio di Palermo, dove studia per 2 anni. Grandi progressi lo hanno visto protagonista, tali da fargli scegliere di trasferirsi in Trentino per frequentare il Conservatorio di Trento.  Adesso ha già conseguito la Laurea triennale in canto Lirico, mentre in Giugno 2026 spera di Laurearsi per la specialistica. La promessa della lirica-pop, trasferendosi al nord, comprende di avere più possibilità di fare casting a Roma, Milano. La Sicilia gli manca molto, tuttavia sente la città di Trento conforme alle sue aspettative, tranquilla per i giovani e città della cultura. Tanta strada da allora, avendo cantato in diversi palchi e teatri d’Europa, anche in Ungheria, ottenendo applausi e consensi come rappresentante della musica italiana nel mondo.  Proprio come in USA, dove ha conosciuto la castelvetranese, Cav. Josephine Buscaglia Maietta Presidente “Association Italian American Educators”, AIAE. La giornalista Cav. è conduttrice e Promoter, Host della trasmissione radiofonica “Sabato Italiano” a Radio Hofstra University di New York, premiata dall’UNESCO, Prima “Radio University in the world”, in onda dalle 12:00 alle 14:00 sulla stazione radio WRHU.org FM 88.7, dove il lirico-pop è stato ospite radiofonico.  Il gancio per incontrarla negli States è stato il Presidente OSDIA, Tiberio Mantia. È stato lui che le ha fatto conoscere Josephine, Host più famosa di New York. La Promoter ha contattato l’amica Peggy Petrosino dell’omonima Association, così Leto ha potuto partecipare alla Parata, dedicata a Cristoforo Colombo. Ha anche incontrato i membri del Comitato organizzativo della “Joe Petrosino” di New York. Fortuito incontro, dove per l’assenza dell’artista che avrebbe dovuto cantare, Leto è stato chiamato a sostituirla, con l’Inno di Mameli ed altre canzoni. Il break del mattino durante l’evento è stato allietato dall’incredibile voce dell’agrigentino, ottenendo grandi consensi al cospetto di tanti siciliani. Per la sua potenza vocale al lirico è stato tributato il titolo di “mondial voice” dai critici presenti nel pubblico. Il giorno della sua partenza, Josephine Maietta ha chiamato la cara amica Prof.ssa Stefania Stipo, premiata negli anni passati da AIAE. La Stipo fa parte della Scuola d’Italia, unica Scuola che esiste negli Stati Uniti, che insieme al nuovo Preside, Dott. Antony Martire, hanno incontrato Giuseppe Leto per complimentarsi. Da qui è evidente un’organizzazione di italoamericani, formata da tanti siciliani che si sostengono l’uno con l’altro. Alla fine della nostra intervista il nostro rappresentante per gli USA aggiunge che per il futuro si propone di portare la musica lirica nel pop. Desidera farlo, perché è difficile, in quanto i giovani non sono abituati ad andare a vedere l’opera lirica in teatro. Vanno negli stadi per i concerti, ma vanno educati anche al “Bel canto”.

Agli italiani all’estero dall’Italia fino alla lontana Australia ribadisce che questo suo desiderio, che incontri o no i consensi dei giovani di oggi, sarà il principio per abituarli ad amare un genere che rispecchia, la storia, la cultura e l’educazione musicale di vigorosi modelli della musica. Sono quelli che hanno costellato il “Bel canto”, quelli che resistono al tempo, iniziato dal 1600 con la fluidità tra note gravi e acute. Si percepisce la capacità di ornamentare la voce con grazia ed eleganza, con l’intento di custodire l’armonia del suono ed insegnare il vero fascino della musica.

 kettymillecro55@gmail.com

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