
Francesca Costanzo Verga è nativa di Ariano Irpino, prov. di Avellino. Piccolissima con la famiglia si trasferisce a Roma, della quale si sente figlia adottiva. A 25 anni decide di seguire a New York il marito, anche lui Medico, Chirurgo Plastico. Studentessa alla Sapienza di Roma si iscrive alla specializzazione a Milano ed ora opera a New York.

Un cognome famoso in Sicilia e nel mondo ci fa sussultare, quello del poeta Giovanni Verga, poeta verista di degna cultura, del quale sembrerebbe che suo marito non abbia parentado, È quel cognome acquisito che accompagna la nostra intervistata, la Dott.ssa Francesca Costanzo Verga, nativa di Ariano Irpino, prov. di Avellino. È una bellissima italiana, emblema della terra del sole, magnetica nello sguardo, che ci sembra di conoscere da sempre. Il paese natìo lo ha visitato solo due volte, ma lo ricorda con affetto, dal momento che è anche il paese della sua mamma. Piccolissima con la famiglia si è trasferita a Roma, della quale si sente figlia adottiva. Ci colpisce il quadro che sembra fare da cornice alle spalle della Dott.ssa. Costanzo Verga. Tenerissima nel modo pacato e dolce con cui ci parla, ci spiega che si tratta di un quadro del 1800, del quale non sa chi sia quella bellissima bimba che l’autore ha disegnato. Dopo averle chiesto il permesso di registrazione accordato, le chiediamo di raccontarci le sue origini. Dopo le scuole superiori a Roma, si iscrive alla Facoltà di Medicina e si laurea con il massimo dei voti, 110 con lode. Vive a Roma e si considera al 100% di adozione romana, quando a 18 anni incontra un giovane, poi suo marito, allora studente di Medicina, Michele Pietro Verga, che proveniva dalla Francia. La suocera era francese, mentre il suocero italiano, di Grottaglie ( Taranto). I due si innamorano e si sposano molto presto, lei 21 anni. Vive a Roma fino all’età di 25 anni, quando decide di seguire a New York il marito, già Medico, che in America stava seguendo la specializzazione in Chirurgia plastica. Lei iscritta all’Università “La Sapienza” di Roma faceva avanti e indietro dall’America, con il proposito un giorno di poter ritornare. Molti i momenti difficili della sua carriera, in primis quando era al secondo anno di Università, sola con il figlio Fabrizio, allora piccolo negli States e la famiglia d’origine che viveva a Roma. Si iscrive alla specializzazione a Milano, pensando di poter tornare definitivamente in Italia. Nel frattempo il marito aveva preso due specializzazioni, una in “Chirurgia generale” e l’altra in “Chirurgia plastica”. Comincia a lavorare moltissimo, con microchirurgia e chirurgia ricostruttiva. Le chiediamo quale, a suo parere, sia l’intervento più difficile. Ci illustra che la Chirurgia Plastica è nata dopo la seconda guerra mondiale per gli ustionati di Hiroshima e non per le rughe. Uno degli interventi considerato la vera bellezza della Chirurgia Plastica, afferma, è quando si opera per patologie in una zona del corpo, dove ad esempio un muscolo viene prelevato e viene trasferito liberamente da un’altra parte. Fino al 2010 i due coniugi hanno operato anche in Italia, poi hanno ritenuto opportuno solo in USA. L’esperienza del Dott. Michele Verga si accresce, così anche il lavoro e la sua fama. C’è bisogno di aiuto in studio, per tutti gli impegni che lo coinvolgono. Basti ricordare che era stata aperta la 5’ sala operatoria certificata a New York, prosegue Francesca. Vedendo la staticità nel lavoro del loro ramo a Roma, decidono di rimanere nella “Grande Mela”. Alla Dott.ssa domandiamo come hanno preso la notizia i suoi genitori sulla decisione di rimanere per sempre in America. Riferisce che l’hanno sempre sostenuta e supportata, sebbene non sia mancato il dolore per la distanza. Ora rimpiange di non aver più i genitori, pur essendo legata ai fratelli e alla sorella Nicole, che saluta caramente. Le manca il cibo italiano, soprattutto le verdure e la frutta, anche se viaggia spesso per l’Italia. Le piacerebbe dividere il suo lavoro al 50% in Italia e America. Roma, lo manifesta in modo evidente, è rimasta scolpita nel suo cuore, proprio per questo nella città eterna ha un appartamento, dove spesso ci torna. È molto legata a diverse Associazioni Italoamericane, delle quali elogia lo spirito di comunanza e fratellanza con gli italiani. Cofondatrice, insieme al marito Dott. Verga, del Centro di Chirurgia, “Michele Verga” M.D., PC a NYC. È lei la responsabile della gestione del Centro Chirurgico nel cuore di Manhattan. Ha lavorato nell’ospedale Lutheran Medical Center di Brooklyn. Componente del Consiglio di Amministrazione della Scuola d’Italia “Guglielmo Marconi”, di New York dal 2001. Fa parte del Board American Italian Cancer Foundation, cofondata dal Prof. Umberto Veronesi e Alessandro di Montezemolo. È Chair Galà annuale della “Scuola d’Italia”, nonché Membro “Columbus Day”. Sostenitrice Cavalieri della Croce di New York e Vice Charman Board “Scuola d’Italia”. È stato tramite la Preside della “Scuola d’Italia” che ha conosciuto la Presidente“Association Italian American Educators”, AIAE, Cav. Josephine Buscaglia Maietta, che definisce “cara amica, sostegno degli italiani in America”. La giornalista è Host della trasmissione radiofonica “Sabato Italiano” a Radio Hofstra University di New York, premiata dall’UNESCO, Prima “Radio University in the world”, in onda il sabato dalle 12:00 alle 14:00 sulla stazione radio WRHU.org FM 88.7, di cui la Dott.ssa è stata ospite. Le piace molto New York, perché le ha fatto scoprire l’arte italiana. Quando a scuola gli insegnanti conducevano gli allievi a vedere i musei, da studentessa qual era si annoiava. In America, invece, ha incontrato un’insegnante di arte, milanese, che accompagnandola in giro per i musei le ha fatto scoprire e innamorare della meravigliosa arte italiana che prima non conosceva. Ciò che le dà un po’ fastidio è che, chi giunge in un nuovo paese, abbia la pretesa di parlare la propria lingua in casa d’altri. In riferimento a ciò lei che all’inizio parlava solo il francese, tuttavia è andata a scuola per imparare l’inglese ed anche lo spagnolo che in ospedale è molto in uso. È fiera di sentire l’Italia, patria vera. Chiede a chi va via dalla patria di integrarsi, senza dimenticare mai le radici, anche chi l’ha conosciuta poco oppure è stato trapiantato in terra straniera. Notiamo un leggero tremolio nella sua voce, quando la Costanzo Verga afferma: “Questo è ciò che mi commuove sempre!”. Certo, un’emozione forte, dettata dalla sua grande sensibilità, è fortemente visibile, che intenerisce l’animo.
Poi rivolta agli italiani all’estero insiste di non dimenticare le origini, perché si diventa come una foglia, che a causa del vento si disperde. “Bisogna essere uniti, perché soltanto così, si potrà sapere, chi siamo, dove siamo e dove vogliamo andare. L’Italia con la sua storia secolare ha civilizzato il mondo”, ripete. È per questo motivo che si chiede: Perchè andare via dal proprio paese? Perché non creare le condizioni per i giovani, affinché non vadano via dall’Italia? Bisogna soffermarsi sempre sugli aspetti positivi e mai su quelli negativi. Dal momento che è difficile trovare una soluzione, Francesca Costanzo Verga, prima del saluto finale dell’intervista, incita gli italiani ad essere sempre orgogliosi della propria terra, quella madre, che amiamo, che ci ha amato da sempre e che non ci abbandonerà mai.



