Dal New Jersey all’Italia, a Giulio Picolli, onorificenze internazionali

Presidente dell’Associazione Cavalieri della Repubblica Italiana del New Jersey, Fondatore dell’Associazione italiana “Ieri Oggi e Domani”, premiato da AIAE con la croce d’acciaio delle Torri gemelle. Dal 2001 per l’attentato dell’11 settembre, annualmente, legge e fa rivivere i nomi delle vittime italiane e italoamericane.

Onorificenze di alto spessore, cominciando dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha insignito Giulio Picolli, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Fregiato Cavaliere della Repubblica dall’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. È anche Presidente fondatore dell’Associazione “Ieri Oggi e Domani”, dove progetta sempre più con forza il ricordo delle vittime italiane del 2001. Lo intervistiamo per rendere ancora più nota la sua figura di italoamericano tenace e vigoroso. È nato nei quartieri spagnoli di Napoli ed è emigrato nel New Jersey con il padre Mario a 26 anni nel 1966. La sua carriera professionale ha un incipit con la Olivetti Spa, da istruttore tecnico per le macchine da scrivere. Con la Lagomarsino Spa, attrezzature per ufficio, diventa Direttore Generale per la costa Orientale. Nel 1973 apre la compagnia Gold Type Machines a Rutherford, N.J. e (NOMDA) Office Machine Dealers Association. Nel 1996 apre il primo Paramus Dental con attrezzature made in Italy. Vivendo nel New Jersey a 10 km da Manhattan, ha contribuito allo studio della cultura e lingua italiana, dando grandi opportunità agli italoamericani per l’inserimento culturale nella società. Ricorda che il giorno della sciagura dell’11 settembre 2001, mentre faceva la doccia, all’improvviso sentì squillare il telefono. Ricevette una telefonata da Napoli dalla sorella, che gli chiedeva notizie sull’accaduto. Concitate le prime notizie in TV, tanto che rievoca che in una nota trasmissione serale italiana si diceva erroneamente che non c’erano vittime italiane. Doloroso ricordo per il Cavaliere, che ha perso un giovane figlioccio che si trovava al 103esimo piano della seconda Torre. Il ragazzo, mai divenuto cittadino americano, lavorava come Dirigente per la Cantor Fitzgerald, dove rimasero intrappolate tante persone. Dopo il primo attentato seguì una telefonata, in cui il figlioccio avvertiva che stava bene. Poi le convulse grida per fuggire repentinamente, con tanti altri giovani. Per le scale drammatico è stato l’epilogo, perché il palazzo si è ripiegato su sé stesso, crollando a 60/70 m., all’altezza della metropolitana. Il suo cadavere fu ritrovato dopo tre mesi, ma solo una parte del corpo. Come lui anche tanti altri. Ci fu un ragazzo siciliano, figlio di siciliani, continua Giulio, che montava condizionatori d’aria, che per lavoro quella mattina era a 200 m. dall’incidente. Vedendo i vigili del fuoco in difficoltà, entrò dentro le Torri a dare una mano d’aiuto, ma dal palazzo non ritornò più. Ogni anno oltre al dolore per le tante vittime dell’attentato prova una profonda rabbia per tutta la collaborazione attiva economica mancata. Sentimento per gli aiuti concreti e per il sostegno economico omesso da coloro che avrebbero potuto sostenere le famiglie delle vittime. Il ritrovamento di tante vittime mai restituite… Sarebbe stato l’unico conforto alle famiglie che, inconsolabili, piangono per sempre i propri cari. Giulio Picolli ha attivato, ci dice, da solo le proprie forze economiche per rendere dignità agli italiani e italoamericani morti l’11 settembre. Ha fatto costruire una lapide all’ingresso del Consolato italiano, ma vorrebbe fare molto di più. Ricorda l’impegno nel raccogliere i nomi degli italiani, le visite negli ospedali, incontri con i familiari delle vittime. Durante l’annuale cerimonia dell’AIAE, Association of Italian American Educators, al Consolato Italiano di New York, Venerdi 3 maggio, 2019, il Cav. Giulio Picolli e’ stato riconosciuto con il premio AIAE Humanitarian Award, ricevendo dalla Pres. Cav. Josephine A. Maietta, dal Board AIAE, a nome di tutti i membri di AIAE della sua Associazione una croce rappresentativa. Jeffrey Falcinelli, Capo Battaglione del New York City Fire Department è stato inviato in sostituzione del Commissario Daniel A. Nigro, che ha fatto coniare una Croce Cristiana, realizzata con un pezzo d’acciaio estratto dalle Torri Gemelle.  È questa croce il simbolo che AIAE, con la Presidente Maietta, ha offerto a Giulio Picolli, come premio umanitario, emblema di solidarietà e unione tra l’Italia ed America.  La Maietta, Producer e Radio Host della trasmissione radiofonica Sabato Italiano di Radio Hofstra University di New York, nel suo programma ogni anno non dimentica di far conoscere al suo pubblico l’evento commemorativo con la lettura dei nomi da parte di Giulio Picolli. In una foto con Picolli anche Vincent Tummino, l’eroe pompiere di New York, ora in pensione, uno dei vigili del fuoco che intervenne nell’immediatezza dell’attentato alle Torri Gemelle. Tummino è Presidente della più grande organizzazione del FDNY, con la quale ha portato a termine molte operazioni.

Gli italiani all’estero, afferma Picolli, hanno contribuito con le proprie tradizioni, usi, costumi e il cibo a tenere alto il Made in Italy nel mondo. Non si deve pensare a coloro che sono emigrati, come coloro giunti con la valigia di cartone e solo tante speranze. Sono, invece, coloro che in cerca di fortuna hanno cambiato la propria vita per seguire il sogno americano e hanno fatto dell’America la loro seconda patria.

Dell’Italia il Picolli è innamorato pazzamente, tanto che almeno tre volte l’anno viene a trovare amici e parenti e la sua amata terra. Nessuno gli potrà mai far dimenticare quei luoghi dell’Italia, che, metaforicamente, diventa moglie, amante e amica per tutta la vita.

kettymillecro55@gmail.com

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